Prospero Riva official
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La carriera artistica di Prospero è stata molto lunga ed il suo stile ha avuto un'evoluzione costante nel tempo, mentre i temi trattati spesso sono stati influenzati da eventi sociali e personali, tuttavia la rivoluzione maggiore c'è stata quando ha cominciato a dipingere figure oltre a paesaggi. Una pagina di giornale degli anni 60 lo definisce: IL PAESAGGISTA DI MILANO, perchè appunto la sua arte era dedicata ai paesaggi della periferia milanese, ma anche a piccoli paesi vissuti quando durante la guerra era sfollato a Caldana. In seguito ha voluto dipingere figure, personaggi dedicati ad argomenti più o meno delicati, sia vissuti a livello personale che sociale. Certamente molto di quello che ha riportato su tela era quello che aveva nel cuore.
Era una persona molto intelligente, umile e molto empatica per cui riusciva a comprendere lo stato d'animo delle figure che dipingeva. Questo è il motivo per cui i suoi personaggi avevano spesso visi tristi e seri. Tuttavia nella sua vita Prospero era una persona allegra sempre pronto alla battuta. Con la moglie Anna formavano una coppia di grande simpatia, ma spesso quello che si vede non è ciò che le persone portano dentro di sè. Ed è proprio questo che si percepisce nelle sue opere.
Così, dipingendo, crea racconti riguardanti vari soggetti: lavoratori in lotta, lavoratori della terra, insiste sul tema della povertà. Non vede bene la costruzione di fabbriche che cancellano i bellissimi campi lavorati con fatica. Un altro argomento a cui è sensibile è quello delle madri e dei bambini. Così rappresenta la tenerezza di queste mamme, si rattrista per bambini costretti a stare all'asilo per parecchie ore al giorno, e poi ci mostra la famiglia in diverse situazioni: migranti in partenza in cerca di lavoro, durante una semplica passeggaiata, ma poi si adombra dinnanzi al discorso della separazione e dipinge un quadro intolandolo: NO! nel quale una piccola bambina tenta di far riunire i genitori, e ci racconta la solitudine di una mamma e una bambina rimaste sole. Le sue opere sono sempre più vicine a quello che vede vicino a sè e vive con amarezza, quasi con disperazione per l'impossibilità di cambiare le cose.
Intanto la sua tecnica si modifica e durante gli anni 70 il suo tratto diventa più geometrico. Porta l'attenzione su persone a volte dimenticate, ma anche oggetti non particolarmente importanti, così nascono opere come: Mollette, Tubo di Stufa, Lische di Pesce, il Violino, le Cabine su una Spiaggia, i Vagoni di un Treno, perchè ogni cosa ha importanza ai suoi occhi e ogni oggetto ha una storia.
Le maschere sono un altro tipo di soggetto che predilige, troviamo molti dipinti di Pierrot, ballerine e Arlecchini dai colori studiati, ma lo affascinano anche altre figure note come il Don Chisciotte, al quale dedica più di un quadro, o i Templari alla cui storia è particolarmente interessato. Non smette di dipingere paesaggi ed in particolare crea l'opera: Santa Caterina del Sasso, che è un antico monastero che si trova sul Lago Maggiore. C'è poi un periodo in cui si avvicina alla religione e ci regala molti quadri della Madonna e di Gesù. Di quest'ultimo vuole mostrare la sua sofferenza, non sulla croce come viene troppo spesso rappresentato, ma durante il tragitto verso il Golgota, mentre viene incoronato, mentre viene deposto, e per l'Ultima cena, di cui abbiamo parlato in precedenza.
In un determinato momento della sua vita, Prospero fa un voto a Papa Giovanni XXIII al quale era legato quando questi era in vita, allora ne dipinge un ritratto e riproduce più volte il disegno di questo ritratto, per donarlo a tutte le persone intorno a lui. Parla spesso di questo che viene chiamato: il Papa buono e delle frasi che ha pronunciato: < Cercate più quello che unisce, che quello che divide>. Un'altra figura religiosa a cui si dedica è Padre Pio, mentre sempre restando in tema di ritratti, riproduce finemente il volto di Giuseppe Verdi e dà un volto personale all'Amleto.
La sua arte allarga la sua visione e racconta sia ciò che gli suggerisce la sua fantasia, che ciò che realmente esisteva. Nel frattempo la sua tecnica si evolve ed inizia a creare sfondi sempre più studiati, mentre riempie pagine di schizzi per Opere che vuole mettere su tela. Decide anche di creare una collezione di disegni, una delle quali rappresenta le tappe della via Crucis e sempre della Via Crucis crea una pala dove riunisce tutte le tappe ( quella alla fine di questa pagina ). Dopo l'anno 2000 il Maestro cominicia a riportare soggetti in modo un pò più astratto, quindi troviamo bellissimi dipinti in cui su una tela riunisce un paesaggio e una natura morta, oppure due momenti di vita o un motivo a cartolina. Li possiamo trovare su questo sito: Momenti, Autunno, Cartolina e altri, inoltre ci regala paesaggi particolari con colori più vivaci come l'arancione. Sembra aver trovato la serenità e compreso che ciò che vediamo è solo frutto della nostra percezione, e l'astratto racconta proprio questa verità. Attraverso i suoi appunti si comprende che non aveva intenzione di fermarsi e aveva ancora molte idee da riportare su tela, ma che la mancanza della moglie Anna, andata via 5 anni prima di lui, si è fatta sempre più forte, fino a quanto ha deciso di raggiungerla. Ci lascia anche alcuni dipinti incompiuti...
Soprattutto ci lasciato un grande vuoto, entrambi lo hanno fatto e la vita di figli e nipoti è cambiata totalmente.
Li ringraziamo per tutto quello che hanno fatto per noi
e per molte persone.
La nipote vuole condividere
un ricordo con grande nostalgia
< Ricordo quado il nonno
voleva aiutarmi ad esprimere il mio amore per l'arte:
appena tornavo da scuola,
se non avevo compiti, mi dava carta
e matita per disegnare quello che volevo.
Spesso cercavo di copiare i suoi dipinti.
Alla fine venivo premiata con la possibilità
di esporre i miei disegni in tutto il soggiorno,
che si trasformava in una piccola galleria.
Erano momenti molto belli per me che così piccola,
mi sentivo importante. Altri momenti molto
belli col nonno, racconta, ci sono stati quando
mi mettevo accanto a lui col mio piccolo cavalletto
mentre lui dipingeva, e "dipingevo" anche io>.
La storia dello zio Antonio,
che potete leggere nell'ultima pagina,
quindi si ripete ed una parte della famiglia
ha ereditato questa "vena artistica".
Non siamo stati in grado di inserire tutto quanto quello che ha dato Prospero durante la sua Carriera artistica, ad esempio mancano tutte le mostre collettive a cui ha partecipato, ma questo sarà un sito "dinamico" e verrà aggiornato periodicamente per inserire altri dipinti o materiale che verrà reso disponibile.
Questa è stata la bellissima carriera artistica di un grande uomo.
L'ARTE E' IL LINGUAGGIO DELL'AMORE,
L'AMORE E' UNA PRESENZA UNIVERSALE
LA VIA CRUCIS
Questo dipinto rappresenta la via Crucis. La via Crucis è la suddivisione in tappe della cammino di agonia che Gesù ha compiuto fino al Golgota. Generalmente questi momenti vengono rappresentati con tavole separate, davanti alle quali il credente si ferma, ricorda il momento e prega. Tutto questo ha fatto, tuttavia dimenticare che Gesù non voleva lasciare un ricordo di sofferenza e di morte, ma al contario è venuto a celebrare la vita e l'amore che ognuno dovrebbe avere nei confronti dei suoi fratelli. Prospero riunisce tutte le tappe in una sola pala davanti alla quale ci si può fermare ricordando che dato che l'uomo ha colpito con la sua violenza, dovremmo ora capire il vero messaggio che Gesù voleva trasmettere: amore e compassione e non remissione dei peccati.